“Il vino è un’opera d’arte e non conosce limiti di tempo, di spazio e di luogo. E’ un’opera universale.”
“In fermento non deve essere una semplice vineria o un semplice ristorante ma deve essere un posto dell’anima dove qualsiasi avventore deve sentirsi come a casa ed in compagnia di buoni amici.”
Questi gli incipit della committenza che ha scelto di realizzare la propria impresa in una porzione (le stalle) di un antico edificio situato in pieno centro nello splendido scenario del comune di Polignano a Mare (Ba).
Il tema del progetto è stato concentrato sulla necessità di avere circa 30 posti a sedere al coperto ed altrettanti all'aperto nei suggestivi scorzi di una rinata Piazza S. Benedetto, nella necessità di avere spazio sufficiente sia a contenere che esporre le bottiglie di vino da degustazione e per la vendita, di avere idonei spazi e moderne attrezzature per la cucina ed il banco mescita, senza però ostentare i “muscoli” di cotanta tecnologia ricavando infine, bagni separati per gli uomini e le donne .
Il progetto recupera le volte a botte portandone il tufo a vista e risolve l’intero locale con una boiserie di rovere naturale con piccoli scuretti orizzontali mentre la pavimentazione esistente (da preservare su richiesta dei proprietari dei locali) è stata rivestita con un assito di legno di betulla e noce tinto scuro. Le bottiglie di vino sono dislocate in tutte le zone del locale e sono esposte in apposite bacheche realizzate su disegno dell’architetto ed aventi una cassa in legno di rovere ed anta realizzata con una cornice per quadri alle quali è stata inserita una serratura di sicurezza; le bacheche sono di vari formati così come le cornici sono di varie fogge in modo da enfatizzare l’esposizione quasi museale delle bottiglie di vino che, in fin dei conti, “è un’opera d’arte” (vedi sezione Design). Date le esigue dimensioni degli spazi a disposizione si sono ricavati degli spazi molto piccoli ma accoglienti per i bagni in sala che sono stati strutturati con un anti bagno dove si trova un lavamani montato su di una consolle di inizio ‘900 restaurata. Il banco mescita, realizzato su disegno dell’architetto, vede l’inserimento di autentiche botti di rovere francese che fino a poco tempo prima custodivano un prezioso vino poi andato imbottigliato ed ora si trasformano in vani contenitori. All'interno dei locali si è raggiunti la comoda capienza di 36 posti a sedere che, talvolta, raggiungono le 50 unità nei casi di intere tavolate mentre all'esterno ha trovato conferma la realizzazione di 30 posti netti. La parte illuminotecnica ed acustica è interamente risolta attraverso la realizzazione, su disegno dell’architetto, di “anfore” di ceramica di Grottaglie realizzate, in seguito, dal maestro ceramista Nicola Fasano (vedi sezione Design).